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Popoli dell’Omo: i Karo


La valle dell’Omo River, nel sud dell’Etiopia, è un incredibile caleidoscopio di umanità ed uno dei luoghi più affascinanti del pianeta. In nessun’altra parte del mondo è possibile incontrare una tale diversità di popolazioni tribali che hanno mantenuto la loro diversità e, ancora intatta, la loro cultura tradizionale, in un mondo oggi cosi globalizzato e uniformato. 

I Karo, con una popolazione compresa tra le 1000 e le 2000 anime, sono uno dei gruppi tribali più piccoli della Valle, se non dell’intero continente africano. Secondo la loro tradizione orale si stabilirono sulle rive del fiume, lì guidati un toro rosso, alcuni secoli fa. Vivono principalmente di povera agricoltura, in base al ritmo delle piene del fiume, e di poco bestiame spesso decimato dalle mosche tse tse che infestano l’area. 


Al nostro arrivo siamo stati accolti con un misto di diffidenza e curiosità. Ma giusto il tempo di montare le tende su un’ansa del fiume, sotto i loro sguardi vigili, e…

… e siamo stati invitati ad assistere e partecipare a una delle loro sfrenate danze notturne, utilizzate come occasioni per celebrare incontri e favorire le relazioni di coppia.


Le donne Karo indossano solitamente solo un gonnellino di pelle di animale e lunghe collane di perle o conchiglie a cui danno un grande rilievo estetico.

La scarificazione è considerata una grande arma di sensualità e sono solite procurarsi cicatrici in rilievo sul corpo, praticandosi dei tagli profondi e ricoprendoli di cenere.

Grande cura pongono anche nella preparazione dell’acconciatura, con i capelli che vengono trattati con terra rossa e grasso animale e mantenutI molto corti sul cranio.


Il senso estetico e l’attitudine artistica dei Karo trova la sua massima espressione nella pittura del corpo e del viso per la quale utilizzano elementi naturali, dal gesso al carbone. Sia gli uomini che le donne utilizzano queste forme di espressioni simboliche e ornamentali in modo da apparire più attraenti all’altro sesso.


I segni sul corpo vengono, invece, esibiti dagli uomini come prova di forza e coraggio. Una linea di scarificazioni sul petto rivela che quell’uomo ha ucciso un nemico, che può essere un altro uomo di un clan rivale o una bestia feroce. Un uomo che mostra queste linee scarificate sul petto è tenuto in grande considerazione dalla sua comunità.


L’incontro con i Karo ci ha regalato grandi emozioni, che riportano a un tempo e a un’ umanità remota e  ci lasciano, nello stesso tempo, un senso di perdita e di precarietà. Cosa resterà di loro ora che l’ecosistema in cui vivono, basato su un sottile equilibrio ambientale, sarà spazzato via? Nella loro presumibile e vicina scomparsa non dovremmo forse vedere i segni di quello che, a questi ritmi, toccherà a tutta l’umanità?

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